Ciclovia degli Appennini: il cicloturismo cresce lungo le vecchie ferrovie


La 19esima edizione della Bicistaffetta continua il suo viaggio nell’Italia centrale. Gli “ambasciatori del cicloturismo” sono arrivati a Spoleto dopo aver percorso diversi chilometri di ex ferrovie riconvertite a ciclabili. Investire su simili infrastrutture, dimenticate e inutilizzate, per restituirle ai territori è uno dei punti chiave che la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta suggerisce alle amministrazioni e alla politica.

In questi giorni sono stati tanti gli incontri con sindaci e assessori per parlare delle potenzialità del cicloturismo per lo sviluppo di intere aree del Paese. «La Ciclovia degli Appennini è già un itinerario in buona parte realizzato, ma c’è ancora molto da fare. Servono gli investimenti». Giovanni Cardinali, rappresentante FIAB, sta viaggiando insieme agli altri “ambasciatori” per testare una infrastruttura che corre dalla Toscana al Lazio.

Pedalare nel centro Italia significa anche costeggiare antiche strade romane come la consolare Flaminia. Oltre alla storia ci sono poi le eccellenze bike friendly. «Il bici grill di Spoleto – aggiunge Cardinali – non ha nulla da invidiare ai migliori esempi europei».

Come era già capitato nella Bicistaffetta 2016, quando la delegazione FIAB aveva pedalato nell’Abruzzo e nelle Marche colpite dal terremoto, anche quest’anno la Federazione attraversa le terre ferite dal sisma. Qui, il passaggio dei cicloturisti sarà anche simbolico, perché la mobilità ciclistica può davvero essere una risorsa per contribuire alla rinascita economica e sociale dei territori.