Da Chiaravalle a Fano una cordata a favore della Ciclovia Adriatica
Per un attimo – e qualche pedalata – non erano più cicloturisti, ma semplici ciclisti urbani che apprezzavano le politiche a favore della mobilità sostenibile. Lungo il litorale marchigiano la Bicistaffetta ha toccato con mano e ruote quel che significano una piazza senza più parcheggi e amministrazioni disposte ad accettare qualche malumore per dello spazio rubato alle auto. Che poi, alla fine, le città ciclabili hanno soltanto bisogno di tempo per conquistare anche i più scettici.
Sono ripartiti gli staffettisti per la penultima tappa della sette giorni in sella, proseguendo da Sirolo attraverso il Parco del Conero, mentre un cielo plumbeo regalava di tanto in tanto qualche goccia che punzecchiava la pelle. Poi giù fino a Chiaravalle, dove si incontravano le prime ciclabili della giornata. “La città – ha confermato ai partecipanti il consigliere comunale di maggioranza Andrea Mosconi – è fatta davvero a misura di ciclista e proprio per questo vorremmo inserirci nella rete della Ciclovia Adriatica”. Un tracciato da cui un domani, magari, poter deviare per l’entroterra, percorrendo la ciclabile lungo il fiume Isino oggi non ancora completata.
Perché la questione del cicloturismo non può prescindere dal buon operato dei Comuni e dalle alleanze tra i territori. Se da una parte nella cinta daziaria quel che si può fare è alleggerire il traffico come ha spiegato l’Assessore di Senigallia Gennaro Campanile in Piazza Garibaldi (foto), fino a pochi mesi fa zona di parcheggio per 250 macchine e ora riqualificata e regalata ai pedoni e ai ciclisti, dall’altra parte le amministrazioni non possono soltanto far da sé. L’esempio virtuoso viene quindi dal patto d’intesa che lega i Comuni di Senigallia, Mondolfo e Fano per la realizzazione di 25 km di ciclabile lungomare. Un altro tassello, come già visto in Abruzzo, per l’ottimizzazione di un percorso lungo l’Adriatico.
L’interesse per la Ciclovia che Bicistaffetta sta candidando per il percorso ciclistico europeo di Eurovelo sta crescendo dal basso proprio grazie alle amministrazioni. Che riconoscono quanto sia in crescita il turismo a due ruote. “Quel che serve – ha tirato le somme l’Assessore di Fano con delega alla Mobilità Cristian Fanesi – è l’intervento economico della Regione Marche”. Un impegno che, con le giuste pianificazioni e gli accordi tra Regioni, potrebbe inserire questo tracciato nelle agende dei cicloturisti italiani ed europei.