Bicistaffetta: Fiab inaugura Aida: «L’infrastruttura rientri nel piano nazionale delle ciclovie»


Tutti pronti per la partenza, un gruppo da Susa e l’altro da Trieste. Sta per iniziare la 18esima edizione della Bicistaffetta Fiab che quest’anno ha scelto di spacchettare la manifestazione in due percorsi. Gli ambasciatori del cicloturismo percorreranno Aida, l’Alta Italia da Attraversare,  quasi 900 di chilometri di percorsi e ciclabili in parte già esistenti, che attraversano tutto il nord Italia toccando diverse città e ben 9 siti Unesco. Torino, Milano, Padova, Venezia sono solo alcune dei comuni per cui pedaleranno i circa ottanta partecipanti. Disegnata sulle mappe da Fiab stessa, Aida viene affrontata dai partecipanti della Bicistaffetta da domenica 23 a venerdì 28 settembre, quando le due carovane si incontreranno a Verona per la tappa finale.

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Dopo il successo delle ultime due edizioni che hanno portato gli ambasciatori Fiab lungo l’Adriatica e la Tirrenica, la Bicistaffetta Fiab festeggia la maggiore età con un’altra manifestazione che si rivolge alla politica locale, regionale e nazionale, ma anche agli stakeholers sul territorio, presenti in più incontri organizzati nelle varie tappe. Aida è una delle tante risorse che il cicloturismo italiano potrebbe offrire a un pubblico nazionale ed europeo. In questi giorni seguiremo la Bicistaffetta, raccogliendo le impressioni e le dichiarazioni dei rappresentanti Fiab presenti sul versante est e su quello ovest.

Le voci dalla Bicistaffetta

Alla vigilia della partenza da Trieste, la presidente Fiab Giulietta Pagliaccio ha riassunto così le aspettative su questa nuova edizione della Bicistaffetta. «Dopo il riconoscimento dell’Adriatica e della Tirrenica, inseriti nel Piano Nazionale delle ciclovie e percorse da Fiab tra 2016 e lo scorso anno, ci aspettiamo che anche Aida venga inserita nel sistema nazionale del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture». In Friuli Venezia Giulia i tracciati mappati sono in buona parte già pedalabili, tra ciclabili e strade a basso traffico. Oltre al cicloturismo, la ciclovia Aida offre risvolti interessanti anche per la mobilità ciclistica quotidiana: attraversando infatti molte città del nord Italia, come Torino, Milano, Brescia, Verona e Vicenza, questa infrastruttura diventerebbe un incentivo per il bike to work e il bike to school.

OVEST

Il gruppo ovest della Bicistaffetta ha inaugurato la 18esima edizione con un’importante protocollo di intesa firmato tra i territori della Val Susa e della Maurienne, destinazione cicloturistica francese ormai affermata. «Con questo documento – ha spiegato da Cenisio Giorgio Ceccarelli, coordinatore Fiab di Piemonte e Liguria – ci saranno importanti novità: segnaletica uniformata e navette che consentiranno alle persone di poter raggiungere quota e godere di questo bellissimo comprensorio». Nei prossimi giorni il gruppo scenderà in pianura, testando la situazione di Aida anche attorno ai principali centri piemontesi.

EST

Tornando al versante est, il coordinatore Fiab per il Friuli Venezia Giulia Federico Zadnich è stato tra i relatori del convegno “Ciclovia AIDA, un’opportunità di sviluppo per il cicloturismo nel Friuli Venezia Giulia”, tenutosi a Trieste oggi, sabato 22 settembre. All’incontro, tra i presenti, hanno parlato anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, e il presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin. «Abbiamo spiegato Aida e le sue potenzialità per il Friuli Venezia Giulia – ha commentato Zadnich – chiedendo anche interventi infrastrutturali su alcuni tratti regionali di Aida ancora poco sicuri. Uno su tutti, la strada costiera in uscita da Trieste che andrebbe ristretta per la parte dedicata alle auto, dando più spazio a pedoni e ciclisti». Secondo il coordinatore Fiab diventerebbe uno dei tratti ciclabili panoramici più belli d’Europa.