Cinque Terre: quanto spazio per il cicloturismo?


Tornanti e strappi in salita sono la porta delle Cinque Terre.  In attesa che si ragioni seriamente su un collegamento Levanto-Monterosso sfruttando l’ex galleria ferroviaria con una riconversione a percorso ciclopedonale, l’accesso via bici da Levanto segue d’obbligo una strada di oltre 10 km per più di 500 metri di dislivello. Forse poco attraenti per i futuri turisti della Ciclovia Tirrenica. «Sulle pendenze ci si può fare poco. Ecco perché credo si debba puntare molto sull’intermodalità con treno più bici fino a La Spezia». Giovanni Cardinali, responsabile tecnico della rete Bicitalia, ha fatto così il punto sulle difficolta di accesso alla via dei Santuari, vere e propria terrazza verde sul mare.

Dopo alcune asperità in salita, gli ambasciatori del cicloturismo l’hanno raggiunta in questa quinta tappa della Bicistaffetta. «Far entrare il cicloturismo nelle Cinque Terre è complicato. Qua piccoli borghi attraggono vacanzieri mordi e fuggi in arrivo con le crociere da La Spezia. Lasciando spesso poco al territorio». Che è fragile per mille motivi come ha sottolineato Michele Pagani, dirigente responsabile delle politiche turistiche della Regione Liguria. In conclusione di tappa, qualche scomodo passaggio in gallerie e la discesa fino a La Spezia. Arrivo a Porto Venere, riflettendo su una ciclabile – al momento però neanche su carta – che da qui potrebbe correre fino a Lerici.