Bicistaffetta 2016: la vigilia


Dal suo Viaggio in Italia Guido Piovene ci ricorda che “attirare i turisti è un desiderio del Molise”. E ne parla nei primi anni ’50, poco prima che il Paese facesse boom a colpi di elettrodomestici e 600 Fiat, quando ancora le Regioni le disegnavano soltanto i dialetti e la geografia dei nonni. Ma se è di turismo, magari responsabile e lento, che si sente ancora il bisogno da queste parti, allora gli ambasciatori della Bicistaffetta 2016 hanno polpacci caldi e pronti per mettere la strada sotto le ruote.

I primi iscritti Fiab ad arrivare hanno da poco smontato la bicicletta dai treni che li hanno portati a Termoli da diverse regioni d’Italia. Mentre chi tarda lamenta sui social convogli non adeguati per una decina di biciclette a viaggio.  Alla fine ecco il mare: pedalano lenti tra i vicoli del borgo antico, dove a metà pomeriggio rompono la quiete soltanto i calci a qualche pallone in piazza. Tempo di sedersi, qualche saluto ed ecco i primi confronti tra ciclisti che la bicicletta guai a toccargliela. “Come si pedala nella tua città?”, “prima volta con la Bicistaffetta?”.

Da domani, domenica 11 settembre, si risale il litorale adriatico fino a Rimini attraversando quattro regioni, due per intero, con l’intento di spingere le amministrazioni, comunali e regionali, nel campo del mobilità sostenibile. “Siamo contenti di ospitare la partenza della 16esima edizione della Bicistaffetta, perché crediamo in un turismo di qualità”. A fare gli onori di casa è il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca che accenna poi a un progetto di riqualificazione ciclabile lungo la costa molisana.

Grazie al Patto del Sud anche la Regione Molise non mostra solo buone intenzioni sul turismo lento. Ma anche fondi stanziati. “Dei 110 milioni di euro stanziati un terzo lo destiniamo a cultura e turismo”. Domenico Di Nunzio, in rappresentanza della Regione con delega al Turismo, guarda anche ai quei ciclisti stranieri che non sempre incontrano strutture e collegamenti idonei sul territorio. E gli fa eco la presidente Fiab Giulietta Pagliaccio che cita uno studio europeo: “Anche perché, rendiamocene conto, tra i desiderata principali dei cicloturisti tedeschi campeggia l’Italia”.